Negli ultimi decenni nelle strutture in calcestruzzo abbiamo assistito a dei cambiamenti radicali, passando da un'applicazione di massa a una tecnologia dei materiali da costruzione innovativi, orientati al futuro e basati sulle prestazioni. Oggi il calcestruzzo non è più formato soltanto da cemento, acqua e aggregati, ma può essere migliorato significativamente utilizzando aggiunte minerali e additivi chimici. Il progresso ottenuto a livello di additivi ha spianato la strada allo sviluppo di nuove tipologie di calcestruzzo come per esempio quello autocompattante (SCC) e quello ad alte prestazioni (UHPC), separando la lavorabilità dal rapporto acqua-cemento (a/c). Mentre nelle tipologie tradizionali di calcestruzzo il rapporto a/c e la curva granulometrica delle granulometrie costituiscono parametri rilevanti della miscela, l'SCC e l'UHPC hanno parametri di performance più complessi; per quanto riguarda la performance incidono particolarmente i componenti fini. In questo modo, il sistema diventa più complesso e allo stesso tempo più sensibile a scostamenti nella produzione. L'identificazione di possibili potenziali di risparmio diventa più difficile per la difficoltà di prevedere gli effetti delle modifiche nel processo di produzione e nella miscela.
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